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martedì 27 ottobre 2015

Vi racconto la Svezia che non conoscete...

...quella che non immaginate.

Da settimane la Svezia sta vivendo un'emergenza, quella dei profughi.

Un numero di profughi grande per un Paese con solo nove milioni di abitanti, per un Paese che dietro una facciata perfetta mostra tutta la sua fragilità, per un Paese che quando gli equilibri vacillano non è poi così diverso dagli altri Paesi europei. Un Paese dove intolleranza e razzismo stando alzando la voce.

Da un lato il governo che fa di tutto per dare una casa a chi sfugge guerre, persecuzioni, fame; dall'altro i cittadini, che sì va bene aiutare il prossimo ma guai a toccare "le mie cose". Riconoscete questo atteggiamento?

In tutto questo c'è chi perde la ragione, chi la notte da fuoco ad edifici scelti per l'accoglienza dei profughi, chi la notte da fuoco ad edifici dove i profughi stanno alloggiando.

Ora mi direte che tutto questo succede anche da voi, lo so! Ma quello che vi sto dicendo è che tutto questo succede anche qui in Svezia. La stessa Svezia di cui il resto del mondo conserva una cartolina diversa.

La disgrazia peggiore per chi è profugo è di arrivare in un Paese che non lo vuole, tra gente che non lo accetta, percepire il freddo dell'intolleranza.
E in questi giorni la Svezia da fredda sta diventando gelida!

Spero in un cambiamento, spero in tempi migliori, spero nel bel tempo perché quello che voglio, la sera, quando arriva il buio, è di correre un unico rischio,

quello di vedere distintamente le stelle!

Un anno fa, in un altro clima, sotto un cielo stellato!

18 commenti:

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    1. E già, tutto il mondo è paese come è stato commentato qui sotto.

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  2. Quel detto che dice " tutto il mondo è paese ". Siamo uomini e dietro la facciata anche umani. Sono d'accordo con te, ma sono anche una madre e una donna in difficoltà che a causa di questa crisi sta passando un momento delicato e che alla presentazione della domanda per gli alloggi del comune, con un marito che ha perso il lavoro un affitto e bollette da pagare si è vista scavalcare da famiglie di profughi perché tali. Io dico : aiutiamo tutti ma allo stesso modo. Lo sai che loro hanno diritto ad una tessera mensile? Sconto sulle utenze? I loro bimbi hanno la precedenza alle graduatorie negli asili comunali? Questo è quello che esaspera noi italiani in difficoltà.

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    1. Sono d'accordo con te, aiutiamo tutti allo stesso modo. Però non credo che il modo giusto per risolvere l'emergenza sia alimentare il fuoco del razzismo. Non posso pensare che bruciare edifici sia la soluzione giusta, voglio dire dare fuoco ad edifici dove la gente sta dormendo, ma cosa stiamo diventando?? Degli assassini?? Io sono esasperato e ti ammazzo un po' di persone???

      È storia della scorsa settimana, la notizoa è arrivata anche in Italia, un ragazzo svedese di vent'anni qui in Svezia è entrato in una scuola mascherato, credo da uno dei personaggi di star wars, portando con se una spada o qualcosa del genere. È andato in cerca di studenti e professori che avessero un aspetto fisico che potesse ricordare un immigrato ed ha ferito ed ucciso, fino al momento di essere stato ucciso a sua volta dalla polizia. Un ragazzo di vent'anni, uno di quei ragazzi che qualunque madre direbbe sono i nostri ragazzi, il nostro futuro, ma col cavolo, dico io!! Io questi ragazzi non li voglio come nostro futuro! Educate i vostri ragazzi all'amore, alla tolleranza, alla consapevelozza che tutti abbiamo lo stesso valore nelle nostre diversità. All'idea che ogni persona debba trovare un posto su questa terra dove poter vivere. I confini li ha costruiti la chiesa, la politica, e noi stai continuando a mantenerli ben saldi!!

      Sono altri quelli che hanno rubato la stabilità, la sicurezza economica, un futuro migliore. Sono loro che continuano a fare il bello e il brutto tempo in Italia come in altri Paesi. Non lasciamoci confondere da false idee, ci è stato tolto e ci tolgono ogni giorno molto, ma non sono i profughi a fare questo!

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  3. Quel detto che dice " tutto il mondo è paese ". Siamo uomini e dietro la facciata anche umani. Sono d'accordo con te, ma sono anche una madre e una donna in difficoltà che a causa di questa crisi sta passando un momento delicato e che alla presentazione della domanda per gli alloggi del comune, con un marito che ha perso il lavoro un affitto e bollette da pagare si è vista scavalcare da famiglie di profughi perché tali. Io dico : aiutiamo tutti ma allo stesso modo. Lo sai che loro hanno diritto ad una tessera mensile? Sconto sulle utenze? I loro bimbi hanno la precedenza alle graduatorie negli asili comunali? Questo è quello che esaspera noi italiani in difficoltà.

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  4. Avevo capito, Oriana, che dietro l'immagine perfetta della Svezia in realtà ci fosse ben altro.
    Ne ho avuto la conferma quando siamo andati in una località sciistica chiamata Gesundaberget (una collina, a dir la verità) e il ragazzo svedese del bar mi aveva detto con una certa insofferenza e scherno che le abitazioni turistiche erano invece abitate dagli immigrati.
    Mi dispiace, ma soprattutto mi dispiace quando, leggendo i tuoi post, capisco che anche per te a volte non è facile e non sto parlando del freddo climatico, ma del freddo 'umano' nei tuoi confronti
    P.S.: quel cielo è meraviglioso!

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    1. Luisella, potrei raccontare un bel po' delle mie avventure da immigrata, alcune divertenti altre meno. Ne ho fatto accenno in alcuni post e sì a volte non è facile soprattutto perché ti viene una rabbia che non sai come sfogare e allora vado a farmi una corsetta e tutto torna a posto o quasi. In fondo sono ben lontana dall'essere la sola a "subire" alcuni "trattamenti speciali". Immagino che qualsiasi immigrato in qualsiasi Paese sia stato almeno una volta vittima di reazioni incomprensibili. Negli ultimi anni qui in Svezia l'intolleranza verso lo straniero (che non sia turista intendo) viene manifestata molto più apertamente con reazioni da parte dei cittadini a volte veramente incomprensibili, di odio.

      L'anno scorso in autunno era periodo di elezioni e il partito Sverigedemokraterna (che io definirei di una destra apertamente razzista) era sulla bocca di tutti e raccoglieva sempre più consensi tanto poi da finire come il terzo partito più votato. Comunque sia in quel periodo la questione immigrazione era all'ordine del giorno. Una sera dopo il lavoro ero andata al supermercato a fare la spesa, in piedi davanti il banco dello uova avevo aperto il cartone che volevo comprare, come faccio sempre e come fanno tutti, per controllare che tutte le uova fossero intere. Ora è così, basta guardarmi che uno capisce al volo che di svedese ho ben poco. Una donna viene alle mie spalle e mi urla chiedendo cosa stessi facendo, mi giro verso di lei e non rispondo, primo perché in quel momento non ero sicura che stesse parlando con me, poi perché una volta capito che era a me che si stava rivolgendo non sapevo a cosa si riferisse. Era un'addetta al reparto che senza scrupoli mi accusò del fatto che io stessi rubando le uova. Naturalmente mi opposi all'accusa spiegando che no, non stavo rubando le uova ma solo controllando che fossero tutte intere. Intanto la gente si era radunata intorno a noi e c'era che suggeriva di chiamare la polizia. Io chiesi su quali basi potesse accusarmi di rubare le uova, non avevo uova addosso, non le avevo nel mio cesto della spesa e anche se le avessi avute non ero ancora uscita dal supermercato per cui non ero ancora passata alla cassa. La storia fini in questo modo, con l'addetta del supermercato che mi liquidò dicendomi, qui funziona così se non ti piace tornatene da dove sei venuta! Immagina se poi non sono andata a fare una luuunga corsa! :-)

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  5. Io non credo affatto che " tutto il mondo è paese" , esistono le differenze, ed esistono cittadini accoglienti con profughi e migranti, come ad esempio in certe zone povere del nostro sud e della Sardegna, per limitarci all'Italia. Della Svezia sappiamo le tendenze intolleranti che da sotterranee stanno emergendo alla luce del "sole", dai giornali italiani che ne parlano da tempo, e tra le righe lo racconti da tempo anche tu, Oriana. Lo hanno suggerito anche noti giallisti svedesi tradotti e venduti da noi, che lanciano allarmi sulla trasparenza e tenuta democratica del loro Paese.
    E' dai tempi dell'assassinio di Olof Palme che sappiamo che il socialdemocratico nord Europa ha dei problemi politici di difficile ed oscura lettura. Forse la Svezia non è più un modello socio politico di riferimento, anche se sono ancora tantissime le cose che avete/hanno da insegnarci. Un motivo in più per trasferirti in Guadalupe o in Sud Africa cara Oriana :) (presto o tardi ci svelerai la tua prossima meta, e su questo vorrei lanciare un gioco di società chiamato "Indovina dove stanno pensando di andare Oriana e il suo bello". Io dico Guadalupe ...)
    Volevo anche aggiungere che non so in quale classifica cittadina gli italiani vengono scavalcati dai profughi nell'assegnazione delle case popolari, a me risulta una realtà diversa, ma devo credere alle parole di chi lo sta sostenendo, anche se mi piacerebbe avere più dettagli. La crisi colpisce tutti, tranne i ricchissimi, questo è certo. Gli esiti sono che tutti ci sentiamo minacciati diventando così minacciosi. Accade "persino" in Svezia ...

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    1. Tutto il mondo è paese perché ovunque andrai troverai chi è pronto a darti una mano e chi una bastonata. Probabilmente non ci sono eccezioni. Questo fa che tutto il mondo è paese. Per fortuna quelli che sono disposti a dare una mano sono molti di più di quelli che vorrebbero dare una bastonata. Qui, come in Italia, come in ogni altra parte del mondo.

      Poi Laura è vero, c'è molto da imparare dalla Svezia e molte delle cose belle cerco di mostrarvele e raccontarvele ogni tanto in questo blog.

      Nooo il tuo gioco di società noooo, mi fa venire l'angoscia, pensa se poi non riusciamo a trasferirci!! Comunque indovinare è abbastanza facile :-)

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  6. Io sono stata a Guadalupe e anche li ho riscontrato che tutto il mondo è paese, pensa una sera io e mio marito ci trovammo in un posto che si chiama sant'anne eravamo gli unici bianchi e tutti sembravano infastiditi dalla nostra presenza discreta e per nulla invadenti riguarda alla festa che era in corso nel paese.preferimmo andarcene.Forse tutto il mondo dovrebbe ricordare che ogni paese ha avuto momenti difficili ed emigranti .valentina

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    1. Ecco vedi, la tua testimonianza dice esattamente quello che intendo. Non si può credere che ci sia il "posto perfetto", poi perfetto per chi? E come dici tu ogni paese ha avuto momenti difficili. Comunque vi informo che non è Guadalupe la nostra meta :-)

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  7. Peccato, niente blog dal Guadalupe.
    Scherzavo ed estremizzavo : torno da poco in una Milano grigia e umida dalla fresca e dolce, seppur piena di problemi Sicilia, ed ho pensato ad Oriana per consolarmi di questo cambiamento.
    Io sento che nei posti c'è una specie di media collettiva dei caratteri, a Milano è di un certi tipo, in Sicila e in Svezia e in Guadalupe è di un altro ancora.
    Questo in generale. Poi ci sono le persone singole, ovviamente.
    Non c'è il posto perfetto, la gente perfetta e il clima perfetto, ma le differenze nel mondo, mediamente, ci sono, eccome ! e le senti e le sperimenti, In questo senso l'idea che tutto il mondo è paese non mi piace, perchè mi sembra che annulli la complessità e il bello delle culture e dei luoghi che in essi si sviluppano. E' una magia, è la storia dell'uomo, e c'è tanto da dire in merito a questo tema.
    Ma io esagero, lo so,

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    1. Ma un indizio, in un commento sul tuo blog l'ho dato :-)

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    2. azz mi è sfuggito !!! Ora cerco ! Mannaggg cavollll orco ...Forse Friuli? Ommadonna muoio di curiosità. Ma vedrai, a furia di spararle farà CENTRO :)

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    3. Avevo capito che ti era sfuggito perché dopo aver lasciato il mio commento tu non avevi scritto niente...mi sembrava strano...ma ora non ti dico in quale post :-) ok, l'indizio diceva solo il continente...e quello non è poi così difficile da azzeccare :-).

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  8. non credo fino in fondo a " tutto il mondo è paese" , ma credo che, in ogni paese, ci sia chi ha voglia di conoscere e confrontarsi e chi no.E non parlo delle singole persone, ma di tessuti sociali , di " media collettiva dei caratteri", come dice perfettamente la Laura qua sopra.
    E credo anche che il DIVIDERE renda più facile GOVERNARE.
    E non parlo del governo in senso stretto, ma di chi ha davvero in mano le sorti di ognuno di noi, che non sono i politici ma la finanza, le banche ecc.ecc.
    Dividere fa il loro gioco. Dividere e incrementare la lotta tra poveri....dove i poveri siamo tutti noi, che lavoriamo e viviamo, più o meno bene, di stipendio o di pensione. Dividere significa assegnare una casa popolare a uno anzichè all'altro.....
    Emanuela

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    1. Capisco cosa volete dire, il tutto è abbastanza complesso e la finanza fa di certo la sua parte creando differenze non sempre giustificate, dividendo.

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