Testi e foto sono di mia proprietà, se non diversamente indicato. Se volete usarli siate gentili ed indicate come fonte Nel sud del nord e magari comunicatemelo :-) Grazie!

martedì 21 febbraio 2017

Un mese fa...

...a quest'ora ero in rianimazione a Lund. La mattina ero arrivata al pronto soccorso di Kristianstad e finalmente l'infermiere di turno aveva capito la gravità della situazione e dando al mio caso la "Prio 1" aveva messo in moto un meccanismo perfetto che mi avrebbe portato alla salvezza, anche se io in quel momento non lo sapevo.

Mandano a chiamare il medico del reparto "orecchio, naso, gola" come si chiama in Svezia e nel mentre vengo portata in un'altra stanza dove le infermiere controllano i valori di febbre, pressione, battito cardiaco e prelevano il sangue. Il medico è giovane, fa passare una camera dal naso per arrivare alla gola e controllare, poi in barella mi portano a fare un tomografia ed a quel punto per lui la situazione era assolutamente chiara, si doveva operare, ci sarebbero stati dei rischi ma non c'era altra scelta, e si doveva fare anche di urgenza.

Vengo aggiornata sulla situazione, non che stessi morendo ma che sarei stata trasportata a Lund per un'operazione di urgenza e che non mi dovevo preoccupare perché ero in buone mani. Io a quell'ora ero già sotto l'effetto della morfina, che mi avevano somministrato dopo aver fatto tutti gli accertamenti, e la vita mi sembrava stupenda, mi sentivo benissimo 😃 non capivo, di cosa mi sarei dovuta preoccupare? Ormai stavo bene, nessun dolore, potevo pure andare a casa no?! Però ero attenta, ascoltavo e capivo tutto e conoscendomi avevo forse capito la gravità perché quando mi spiegarono dell'operazione non mi ero opposta, avevo accettato la cosa così come me la avevano detta, io, che metto sempre tutto in dubbio! E quando mi spiegarono i rischi non avevo battuto ciglio, erano solo da correre. Quel giovane medico aveva preso contatto con la clinica universitaria di Lund, fare l'operazione a Kristianstad sarebbe stato impossibile, non erano all'altezza, troppo alto il rischio che l'infezione sarebbe potuta entrare in circolo nel sangue e a quel punto non avrebbero avuto gli strumenti necessari per salvarmi. Anche a quella spiegazione non battei ciglio.

Vengo preparata per il trasporto in autoambulanza verso Lund. Ricordo che guidava veloce, chiesi all'infermiere che mi sedeva a fianco perché tanta fretta? Ormai stavo bene...ahh la morfina che esperienza 😊. Arrivata a Lund era già tutto organizzato. Altre analisi, altre visite, di nuovo giù con la camera attraverso il naso. Incontro i dottori che si occupano della narcosi, mi spiegano che al risveglio sarei stata in rianimazione e che se mi fossi svegliata con un tubo in bocca/gola non mi dovevo preoccupare, niente panico. Poi mi portano a fare la doccia, mi spiegano come mi sarei dovuta lavare e infine infilo una "camicia da notte", su una barella mi portano in sala operatoria. Cavolo quanta gente lì! Non capisco esattamente cosa fanno, poi vedo spuntare sopra la mia faccia una testa con una cuffia verde, "sarò io ad operarti" dice lui, "mi raccomando fai un buon lavoro, buona fortuna" dico io, mi mettono una mascherina su naso e bocca, cerco di chiedere "ma che è la narc".

Bucaneve

Sento delle voci dire "Oriana ora devi svegliarti, Oriana svegliati, Oriana è ora di svegliarsi". Io sveglia lo ero ed improvvisamente apro gli occhi e dico qualcosa. Ero viva e non avevo un tubo in bocca. Non so che ora fosse, credo ancora sera, ero attaccata ad un po' di macchine, peccato non essermi vista. Un'infermiera è stata seduta davanti a me tutto il tempo che sono stata in rianimazione! Mi veniva vicino, controllava i monitor, gli strumenti, misurava qualcosa, scriveva su dei fogli e ogni tanto "raccontava" la situazione ad un "registratore". Io avevo un dolore tremendo alla nuca, probabilmente dovuto alla posizione innaturale tenuta durante le ore in sala operatoria, non riuscivo a dormire, la cosa che mi disturbava di più oltre al dolore era la macchina che misurava la pressione, un cuscino intorno al braccio che si gonfiava in continuazione. L'infermiera continuava a ripetere al "registratore" che la mia situazione era stabile e che io ero tranquilla e cosciente, mi sembrava una buona cosa. Non c'è stato bisogno di rianimarmi e l'infezione non è andata in circolo, il giorno dopo mi hanno trasferito in reparto.

Questo un mese fa, ora combatto contro un'infezione minore, ancora non sono arrivati i risultati del prelievo e non si sa di quale batterio si tratti questa volta. Speriamo bene che così magari riesco a vedere ancora una volta i bucaneve, che ormai ci dovremmo essere 😍.

13 commenti:

  1. Ecco, scrivi. Scriviti tutto quello che ricordi e che, passo dopo passo, stai vivendo e ne verrà fuori un racconto con... finale lieto! E haivogliatè quanti bucaneve, primule... fragole e... aronie potrai vedere e gustare!!! Dài dài, guarda davanti! (-: Ili.

    RispondiElimina
  2. Cara Oriana, ti seguo passo passo aspetto sempre tue notizie e attendo quelle migliori e risolutive nel frattempo ti auguro tutta la forza di cui hai bisogno.
    Un caro saluto bea

    RispondiElimina
  3. Siamo tutte con te.. Valentina

    RispondiElimina
  4. Cavolo ! Grazie per il racconto . Si , tieni duro Oriana. :)

    RispondiElimina
  5. Oriana guardo il tuo bollettino medico tutti i giorni, scrivi appens puoi,e pensa positivo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho ricominciato a pensare al giardino e all'orto, mi sembra una cosa buona :-).

      Elimina
  6. Non dirlo nemmeno per scherzo, tu vedrai i bucaneve quest'anno e per tanti altri anni.Scusa ma che anestesia ti hanno fatto? ?Oriana sei sempre stata positiva devi continuate ad esserlo, lo devi a te stessa e a tutte che ti vogliono bene.
    Un abbraccio. Chiara

    RispondiElimina
  7. Un abbraccio e grazie per il racconto,nonché per i bucaneve!

    RispondiElimina

Amo i vostri commenti :-)

Linkwithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...