..."Om man inte känner namnen är kunskapen om tingen värdelös"
Ve l'ho riportato in svedese, perché in fondo era la sua lingua materna ed il resto sono solo traduzioni, ecco la mia: "Se non sai i nomi quello che sai delle cose non ha valore", ci ho pensato migliaia di volte da quando vivo in Svezia e oggi è stata una di quelle....
...la casetta-nido per gli uccelli sulla quercia quest'anno è occupata da una Balia nera, va e viene, si ferma sul tetto e poi sul ramo più vicino, controlla, entra ed esce.
Balia nera-Svartvit flugsnappare |
Oggi al lavoro durante la pausa caffè siamo finiti a parlare di uccelli ed io ho raccontato del nostro "ospite" e mentre parlavo mi sono bloccata e ho pensato, "ma come diavolo si chiama in svedese?" ho spiegato è un uccellino poco più piccolo di un passero, nero e bianco, bianco sulla gola con una macchia bianca sulle ali, mangia le mosche ecc ecc. Hanno detto due nomi e probabilmente uno dei due era giusto, ma io non ne avevo nessuna idea e stanca, come spesso succede in queste occasioni che vi posso dire si ripetono giornalmente da anni, ho detto che ok non faceva niente e mi sono azzittita. La loro conversazione ha continuato e dopo un po' di secondi la lampadina si è accesa ed eccomi dire "Ficedula hypoleuca" mi guardano ormai abituati ai miei interventi (in Svezia non si interrompe mai, e dico MAI, una persona che parla) e dicono "che?" "in latino" dico io "si chiama Ficedula hypoleuca" e questa volta erano loro a non sapere e la storia è finita così!
È così, sono arrivata in Svezia da adulta. Ho cominciato da zero con la lingua, con la vita in un nuovo Paese, ho imparato a dire ciao e grazie e poi una parola e poi un'altra e ho costruito un vocabolario, ho dato la priorità a parole che mi sarebbero servite per il lavoro e la vita di ogni giorno e a malincuore ho dovuto mettere da parte tutto quello che riguardava i miei interessi personali legati al mio tempo libero, a cui mi ero dedicata per anni! Poi ho imparato a mettere le parole insieme correttamente e costruire frasi, ho imparato a scrivere e piano piano ad allargare il mio vocabolario. Ho dimenticato alcune cose che sapevo o forse sono riposte in cassetti che un giorno aprirò. Ho imparato nuove cose che oggi ho difficoltà a spiegare in italiano. E malgrado tutto questo non passa giorno che io non mi debba scontrare con la realtà che "non sai il nome, non sai niente". Ebbene vi dico, anzi no, caro Linneo mi rivolgo a te, ti dico che sono arrivata nella tua terra e ho deciso di vederla in un altro modo: è vero non so molti nomi delle "cose", non ancora, ma quello che so su di esse ha un valore enorme!! Ho deciso di vedere il bicchiere mezzo pieno e di continuare a riempirlo non importa quanto grande esso sia!
Brava! ...Sarà una gran fatica ma... Brava! :-) E, a proposito degli svedesi... farà bene anche a loro, una volta ogni tanto, un po' di... scossa alla loro "linearità" no? Sennò... che monotonia!
RispondiEliminala tua riflessione giunge nel momento perfetto. Sto riflettendo sulla mia disposizione a dimenticare e sottovalutare proprio i nomi, di fiore, cose e ... persone! O di distorcerli (vedi il cerastium che da peloso diventa tormentoso). Insomma un tema importante e interessante. Ma Linneo era di parte, ossessionato com'era ...
EliminaSapessi la mia rabbia quando non riesco a ricordare il nome di una pianta e magari si tratta pure di una pianta comunissima che coltivo in giardino da anni!!!
EliminaE questo mi succede sempre più spesso, temo si tratti di un decadimento delle mie cellule cerebrali dovuto all'età che avanza :-(
Non ditelo a me, in alcuni momenti mi blocco e non viene nessun nome o parola in nessuna lingua e se viene, dopo il momento di blocco, è nella lingua sbagliata. E a volte mentre parlo mi domando che lingua sto parlando...ahh l'età che avanza!!
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