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sabato 13 dicembre 2014

Una visita che fa pensare

Questo tranquillo capriolo è venuto in visita nel nostro giardino, era da un po' che non li vedevo da noi, a marzo ve ne avevo parlato qui e da allora chissà quante altre volte saranno venuti ma o non eravamo in casa o non guardavamo nella loro direzione e me li sono persi, comunque sia mentre lo guardavo mangiare tranquillo ho iniziato a pensare....a noi esseri umani, al nosto bisogno più o meno continuo di mangiare e inevitabilmente al cucinare.

Capriolo in giardino, 12 dicembre 2014


Appena lasciata casa per studiare all'università ho scoperto che il cucinare non faceva parte delle mie passioni, quando per cucinare intendo preparare primo, secondo, contorno e non il fare dolci che invece è una grande passione, soprattutto il mangiarli :-). Tutti gli anni dell'università ho cucinato il meno possibile, verdura bollita, pasta in bianco con una spruzzata di limone sopra o riso in bianco con il parmigiano. Le mie compagne di casa di quel periodo e gli amici che poveracci sono passati all'ora di pranzo da me lo sanno benissimo.

Poi una volta incontrato il mio lui ho dovuto ingegnarmi in qualcosa di più complesso e dato che, come ho scritto in qualche altro post, la pasta sono solo gli italiani a riuscire a mangiarla ogni giorno, addirittura due volte al giorno, ho dovuto iniziare a variare il menu e ho scoperto che fosse per me in estate andrei di insalate e in inverno di zuppe! Purtroppo io e lui la pensiamo diversamente e trovare un compromesso non è sempre facile. Ma torniamo ai miei pensieri.

Quello che pensavo guardando il capriolo e che mi domando spessissimo, direi ogni volta che sto davanti ai fornelli, è il perché siamo stati "costruiti" con la necessità di mangiare così spesso. A chi è venuta l'idea di questi 3 pasti al giorno, cioè non che io non voglia mangiare ma chi è che dovrebbe preparare/cucinare ogni santo giorno questi 3 pasti? Per non parlare poi degli spuntini che se vuoi che siano salutari devi farli in casa e non comprare la prima schifezza che ti capita davanti agli occhi durante una crisi di fame. Insomma questa regola non scritta dei 3 pasti al giorno è una necessità o un'abitudine di tempi ormai passati di quando la vita aveva altri ritmi?

Allora ora vi spiego. Sono una di quei fortunati che hanno un lavoro a tempo pieno che qui vuol dire 40 ore settimanali di lavoro, cioè 8 ore al giorno esclusa la pausa pranzo. Quando vado in ufficio o quando devo passare in ufficio prima di dirigermi da altre parti devo aggiungere tra 1 ora e 20 minuti e 1 ora e 30 minuti di viaggio (somma per l'andata e il ritorno). Insomma quando tutto va bene (lavoro, pranzo e viaggio per e dall'ufficio) sono fuori casa per lavoro 10 ore al giorno. Poi ci sarebbero queste fatidiche 8 ore di sonno che tutti dicono diminuire con l'età, io questa diminuzione la sto ancora aspettando, a che età arriva?...comunque sia siamo a 18 ore. Mi rimangono 6 misere ore per fare tutto il resto. 1 ora mi va via la mattina prima di uscire di casa per preparare tutte le borse che mi servono per la giornata (tralascio le spiegazioni), la sacchetta per il pranzo e per i vari spuntini giornalieri (ho spesso fame), fare la colazione e mettersi qualcosa addosso. Qui devo dirvi che più volte ho ricevuto il suggerimento di preparare le cose la sera. Ecco io questo suggerimento non lo ho capito bene, è come se facendo le cose la sera non ci voglia del tempo a farle, boh?!

Comunque ho 5 ore rimaste, se non ho avuto nemmeno un attimo di stanchezza in cui mi sia dovuta riposare e se non ho perso neanche un minuto durante le altre ore. Insomma queste 5 ore, fresca fresca dopo un'intensa giornata di lavoro, vorrei usarle per i miei interessi e passioni, allenarmi, lavorare in giardino quando è stagione, fare i dolci, lavorare a maglia, leggere, studiare, tenere i contatti con altri esseri umani che non siano i miei colleghi e magari riuscire a scambiare due parole con il mio lui. Ma quello che io dimentico, ogni giorno, è che in queste 5 ore devo immancabilmente farci entrare anche il cucinare, ogni giorno!! È incredibile come io riesca a dimenticarlo, non fa mai parte dei miei pensieri, riesco a pensare a quale dolce testare ma dimentico che devo cucinare anche altro e spessissimo mi ritrovo a dirmi la sera tardi, oh santo cielo, dobbiamo mangiare anche domani!

Ora so di non essere l'unica in questa situazione e questo post non vuole essere un lamento di quanto la vita sia "dura", perché santo cielo la vita è la cosa più bella che ti possa capitare e io sono stata fortunata ad ottenerla in dono, ma quello che mi chiedo è se sono l'unica a pensarci, voi non ci pensate mai? Ma chi cavolo si è inventato questi 3 pasti al giorno?

4 commenti:

  1. Ragionamento più che condiviso! Faccio più o meno i tuoi orari, parto alle 6.30 del mattino e torno circa alle 18.00. A volte ho l'impressione di non riuscire a fare nulla nel week end e penso che ci sia qualcosa di assurdo nel modo di vivere. Lavoro per guadagnare, pago le tasse con quello che guadagno, pago le spese ma se voglio vivere 2 settimane senza pensare a nulla di frenetico non posso permettermelo. Insomma, si lavora per vivere ma diventa più che altro un vivere per lavorare. Ma se devo vivere per lavorare come vivo veramente? La soluzione è vincere alla lotteria! Magari ci va di fortuna :D

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    1. E allora tentiamo la fortuna direi! Comprerò un triss lott come si chiama qui :-)

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  2. Evviva! non sono sola! il tempo per fare qualcosa non legato al "dovere" è tempo rubato come direbbe Daniel Pennac. E cucinare rientra tra i doveri, per non lasciarci travolgere dalle valangate di cibo spazzatura che ci colgono negli attacchi di fame. Ho provato a fare il pane con i semi di cui hai dato la ricetta, buonissimi sia quello con la farina di mais che l'altro, ai tre semi. Grazie per raccontarci la tua vita. Anche questo è tempo rubato al dovere di vivere. Francesca

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    1. Sono contenta che ti sia piaciuto, io lo faccio apposta per evitare di comprere le schifezze. Me lo porto in una scatolina nello zaino e gnam! ne mangio un pezzetto quando non ragiono più! Il problema è che finisce molto velocemente perché sembra che piaccia molto anche al mio lui.

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